Capire la mia pelle
L'eczema in età adolescenziale
“L’eczema segue un andamento ciclico: provoca prurito ed è caratterizzato da chiazze rosse. È fastidioso, ma se ne va sempre. Non c’è niente per cui prendersela!”
Fabio, 16 anni.
Capire la mia pelle
“L’eczema segue un andamento ciclico: provoca prurito ed è caratterizzato da chiazze rosse. È fastidioso, ma se ne va sempre. Non c’è niente per cui prendersela!”
Fabio, 16 anni.
Nell’80% dei casi, l’eczema atopico si risolve intorno ai 7 o 8 anni di età. Tuttavia, alcuni bambini non sono altrettanto fortunati: In tutto il mondo, infatti, la malattia colpisce dal 10 al 20% degli adolescenti. In Francia, il 18% dei ragazzi tra i 7 e i 16 anni è affetto da dermatite atopica1. È inoltre importante essere consapevoli che l’eczema atopico rappresenta l’indicatore di una barriera cutanea indebolita che accompagnerà il soggetto per tutta la vita. Di conseguenza, è possibile che, per diversi anni, non si abbiano più riacutizzazioni dell’eczema per poi vederle riapparire in determinate circostanze, a qualsiasi età.
Il periodo dell’adolescenza è un momento cruciale per lo sviluppo della propria identità. Dato che sono particolarmente attenti alla propria immagine e al giudizio degli altri, per gli adolescenti la convivenza con la dermatite atopica, come nel caso di tutte le malattie della pelle visibili, può rivelarsi difficile. Il fenomeno presenta caratteristiche simili all’acne, con la differenza che l’eczema atopico è meno conosciuto.
Per saperne di più sull’eczema, leggi il nostro articolo: “Riconoscere i diversi tipi di eczema”
→ L’eczema è visibile!
Innanzitutto, la pelle è più porosa del normale. Non svolge la sua funzione di barriera. Diversi fattori possono stimolare la comparsa dell’eczema (freddo, cosmetici, sfregamento, tessuti, inquinamento, polline, stress...). Le chiazze di eczema rosse e spesse, inoltre, sono sempre estremamente secche e il prurito può essere intenso. Queste possono formarsi ovunque, ma durante l’adolescenza compaiono più spesso:
“Il mio eczema si presenta soprattutto sui gomiti, sia all’interno che all’esterno. Dà prurito e a volte mi gratto fino a sanguinare.”
Fabio, 16 anni.
→ Applicare la crema tutte le volte è stancante!
Il secondo fattore da prendere in considerazione è che gli adolescenti acquisiscono sempre maggiore indipendenza rispetto ai loro genitori.
“A Fabio non piace mettere la crema. Quando era piccolo, gli ho sempre applicato la crema ovunque. Da quando ha compiuto 10 anni, o giù di lì, le cose hanno iniziato a diventare più complicate. Essendo un preadolescente, dovevo rispettare i suoi limiti. Quindi si trattava più che altro di spronarlo ad applicarsi la crema da solo. È stato essenziale spiegargli chiaramente quanto fosse importante la routine legata alla crema in modo che capisse perché dovesse seguirla. Applicare la crema da solo è un’importante dimostrazione del fatto che si sta assumendo la responsabilità del proprio eczema.”
Caterina, mamma di Fabio, 16 anni.
→ Quel prurito che non va mai via...
La sensazione di prurito è intensa tanto quanto durante l’infanzia. Gli adolescenti possono incontrare difficoltà a resistere e spesso provano vergogna nel doversi grattare in pubblico. Inoltre, ai giovani spesso piace usare gli stessi prodotti dei loro amici e seguire le tendenze della moda proposte dal web o dalla televisione. Sfortunatamente, alcuni prodotti cosmetici non sono affatto adatti alla pelle atopica e possono addirittura scatenare nuove riacutizzazioni.
“Poter utilizzare gli stessi prodotti di tutti gli altri è importante a questa età. Fabio è molto attento al proprio aspetto. Mi ha chiesto di comprare un gel doccia per uomini perché ne adora il profumo. È vero che può essere frustrante dover utilizzare solo prodotti privi di profumazioni. Tuttavia, gli dico di fare quello che la sua pelle gli dice.”
Caterina, mamma di Fabio, 16 anni.
L’adolescenza non è un periodo facile dello sviluppo dei ragazzi, tanto per gli adolescenti stessi quanto per i genitori. È vero che i sintomi dell’eczema esacerbano tutti i consueti problemi dell’adolescenza: disturbi del sonno, sbalzi d’umore, problemi scolastici, litigi con i fratelli e talvolta anche comportamenti ribelli. La cosa più importante è mostrare agli adolescenti che li ascoltiamo e li comprendiamo.
Un giorno nella vita dei ragazzi
Mettiti nei suoi panni: l’eczema atopico potrebbe aver fatto parte di tutta la sua infanzia. Potrebbe credere che questa cosa che lo rende diverso dagli altri sia profondamente ingiusta, e non dimenticare quanto i ragazzi possano essere sensibili all’ingiustizia. Molti accettano la situazione e l’eczema senza problemi. Ad altri non piace mostrarlo e alcuni possono anche chiudersi in sé stessi e accettare tristemente il proprio destino. Potrebbero addirittura rinunciare all’idea che un giorno l’eczema possa risolversi e non vogliono che i genitori si preoccupino. Altri ancora si arrabbiano e si ribellano a tutto, sfociando talvolta in comportamenti pericolosi. Nessuno di questi atteggiamenti è sano, né per il ragazzo, né per la sua rete di supporto.
Il prurito aggrava tutti i tipici disturbi del sonno che possono colpire gli adolescenti. La mancanza di riposo, sommata al prurito, può renderli irritabili e di cattivo umore. Inoltre l’affaticamento cronico può comportare una scarsa capacità di concentrazione durante le lezioni, influendo negativamente sul rendimento scolastico.
“Di notte, Fabio si grattava talmente forte da svegliarmi. A scuola, ci hanno detto che non riusciva a stare seduto tranquillo, ma non lo hanno mai associato alla sensazione di prurito che avvertiva. Con il senno di poi, e dopo aver consultato un dermatologo, credo che i problemi di concentrazione possano essere il risultato della necessità di grattarsi.”
Caterina, mamma di Fabio, 16 anni.
Le relazioni sociali, e il senso di appartenenza a un gruppo, rivestono un ruolo cruciale nel periodo dell’adolescenza. L’apparenza, inoltre, è estremamente importante a questa età, e ancora di più oggi a causa dei social network. In molti raccontano di essere stati presi in giro o emarginati ad un certo punto della loro vita scolastica. I genitori devono sempre prestare attenzione e assicurarsi che i propri figli si circondino di amici gentili che abbiano a cuore il loro benessere, in modo che non si sentano isolati.
“Mi sono grattato fino a sanguinare. Ho cercato di nascondermi perché mi vergognavo. È sempre fastidioso quando sanguina. Le persone mi guardano in maniera strana. Addirittura alcune persone mi hanno detto cose come: “Sembra che tu abbia la varicella.”
Fabio, 16 anni.
“Quando era più piccolo, alcune persone giudicavano la sua igiene personale. Perché non sapevano di cosa stessero parlando, tutto qui.”
Caterina, mamma di Fabio.
1. È importante non esitare a parlare della malattia del proprio figlio sin dall’inizio della scuola, senza per questo farne un caso speciale. Limitarsi ad informare l’insegnante e l’infermeria della scuola dei sintomi dell’eczema e del comportamento correlato può essere sufficiente per stabilire un rapporto basato sulla comprensione.
2. Gli adolescenti affetti da pelle atopica spesso patiscono in solitudine perché intrappolati in una visione idealizzata del loro rapporto con gli altri, in gran parte ispirata da ciò che vedono sui social network. C’è una tale pressione sul dover stare bene ed essere felici. I genitori devono essere pronti ad ascoltare senza essere invadenti, un equilibrio che può anche essere difficile da trovare. Gli adolescenti spesso trovano un maggiore aiuto al di fuori della sfera familiare, nonostante questo possa essere difficile da accettare per gli stessi genitori. Una persona che sta vivendo, o ha vissuto, la stessa esperienza può fornire un aiuto efficace, in un momento in cui è importante identificarsi con gli altri.
3. Un ragazzo è sempre più di un semplice problema alla pelle. Non deve avere paura di come la gente possa reagire alla sua condizione. L’obiettivo è comprendere cosa c’è che non va nella sua pelle, di cosa ha bisogno, e accettarlo. Quanto più si sentirà a suo agio con la propria pelle, tanto più sarà in grado di pensare ad altre cose senza sentire il peso dello sguardo e del giudizio degli altri.
4. Gli adolescenti hanno davvero bisogno di aiuto per elaborare la vergogna per la loro pelle e il senso di colpa. Non devono sentirsi in colpa a causa della condizione della loro pelle, perché non hanno fatto nulla di male. Quanto alla vergogna, si tratta di una combinazione di più emozioni (rabbia, paura, angoscia...) che sono correlate al modo in cui gli altri e loro stessi si vedono. Più un adolescente è bravo a spiegare il motivo della propria vergogna, più questa verrà meno. Non esitare a rivolgerti ad un professionista per un aiuto con tuo figlio.
La convivenza con l’eczema atopico in età adolescenziale è difficile anche per il resto del nucleo familiare. Due genitori su cinque1 sentono che la propria vita è organizzata in funzione dell’eczema del proprio figlio. Inoltre, possono anche sentirsi abbandonati a sé stessi nella gestione del duplice problema dell’adolescenza e delle esigenze di un figlio affetto da pelle atopica. Per non parlare delle continue trattative affinché gli aspetti basilari della gestione della dermatite atopica, quali pulizia, applicazione della crema emolliente, abbigliamento adattato, dieta diventino una routine.
Inoltre, sia i genitori che i fratelli del ragazzo affetto da pelle atopica potrebbero sentire di dedicare una quantità eccessiva di tempo e di attenzione nei suoi confronti. I fratelli, in special modo, potrebbero sentire che prurito, riacutizzazioni dell’eczema e appuntamenti dal dermatologo siano diventati gli unici argomenti di conversazione e, giustamente, dubitare che i loro problemi personali non ricevano la stessa attenzione, perdendo di conseguenza la pazienza. Anche in questo caso, occorre stabilire un equilibrio.
1. Tratta l’eczema per ridurre lo stress
L’eczema atopico è una patologia cronica della pelle che richiede cure a lungo termine. Utilizzare quotidianamente prodotti per la pulizia e l’idratazione adatti alla pelle atopica. Non esitare a farsi carico del trattamento del proprio figlio adolescente, accompagnandolo dal medico di famiglia o da un dermatologo, anche se grande. La dermatite atopica richiede un trattamento medico in quanto questo è il modo più efficace per ridurre il numero di riacutizzazioni così che tutti possano vivere serenamente. È inoltre possibile contattare le associazioni di genitori e condividere la propria esperienza in modo da non sentirsi soli nella gestione di eventuali difficoltà. Ogni soluzione che permetta di preservare la serenità di genitori e adolescenti è fortemente raccomandata, dallo sport alla meditazione, alla sofrologia, alla musica e allo yoga.
Consulta il nostro articolo: “Soluzioni che semplificano la convivenza con l'eczema atopico”
“L’uso di corticosteroidi topici è cruciale in caso di riacutizzazioni. Rappresenta l’unico trattamento efficace. L’applicazione quotidiana di una crema emolliente completa il trattamento topico per lenire la pelle. Anche l’igiene è fondamentale. Da quando abbiamo iniziato ad usare un olio per la doccia ho notato una vera differenza.”
Caterina, mamma di Fabio.
2. Respingi il senso di colpa
L’eczema è spesso di origine genetica e può essere ereditario. Ma non è colpa tua! Chiunque può esserne affetto, a qualsiasi età. Dedica del tempo per spiegare dettagliatamente la dermatite atopica a tuo figlio. Dimostragli quanto è in gamba, infondendogli fiducia in sé, senza lasciarti sommergere dai sensi di colpa.
“È essenziale educare il proprio figlio affinché comprenda la malattia che sta affrontando e che, questa, non è grave. Ha bisogno di sentirsi a proprio agio. Quando era più giovane, Fabio mi diceva sempre: “Voglio essere come tutti gli altri.” Ma siamo tutti diversi. Dobbiamo accettarlo. Dobbiamo essere orgogliosi di noi stessi e delle nostre differenze. Non è qualcosa che dobbiamo nascondere, ma qualcosa con cui impariamo a convivere e che dobbiamo gestire. Qualcosa che ci fa maturare più velocemente!”
Caterina, mamma di Fabio, 16 anni.
3. State uniti
L’eczema non deve costringere tuo figlio ad isolarsi. Non esitare a organizzare momenti da trascorrere tutti insieme in famiglia, coinvolgendo anche agli altri figli, in modo che si sentano amati e sostenuti. Le attività condivise permettono di rilassarsi tutti insieme oltre a distogliere l’attenzione per focalizzarla su qualcosa di diverso dall’eczema.
4. Fai in modo che tuo figlio si assuma delle responsabilità
L’adolescenza rappresenta una fase di transizione cruciale e gli adolescenti dovrebbero essere in grado di gestire da soli il proprio trattamento. Superata una certa età, è bene che non siano i genitori ad occuparsene, spalmando la crema al posto loro. Devono comprendere le esigenze della propria pelle e capire quanto l’applicazione di una crema emolliente sia importante per il proprio benessere. Istruiscili in merito agli accorgimenti adatti alla loro pelle, sia per quanto riguarda i tipi di tessuto da evitare, la doccia dopo le attività sportive o evitare il cibo spazzatura.
Gli adolescenti con pelle atopica sono ragazzi come tutti gli altri, con punti di forza e debolezze. Una persona non è mai solo il suo problema di pelle né qualsiasi altra percezione negativa che possa avere nei confronti del proprio corpo. Ogni adolescente ha una propria personalità, punti di forza e abilità che può sviluppare mentre relega l’eczema atopico sulla sua pelle, dove deve rimanere.
“Non c’è bisogno di reagire in maniera esagerata. La dermatite atopica è una malattia della pelle che può essere gestita e non è né contagiosa né grave! Il momento più difficile è all’inizio, quando non sai cosa usare. Bisogna trovare i migliori medici specialisti e i prodotti adatti.”
Caterina, mamma di Fabio.
Tutti gli adolescenti hanno bisogno di svilupparsi a modo loro, senza concentrarsi sulle proprie debolezze. Oggi, il movimento #bodypositive sui social network ha trasformato il modo in cui si guarda alle differenze fisiche, indicando la strada da intraprendere. Il modo di guardare all’aspetto fisico sta cambiando, diventando più tollerante a prescindere dal peso, dall’acne, dalla vitiligine o dall’eczema. Tanto meglio!
“Quando inizi a informarti riguardo all’eczema e chiedi in giro, ti rendi conto che ne sono affette molte persone, vicine e lontane. Non esitare a parlarne apertamente con tutti quelli che ti circondano: la famiglia, gli insegnanti e i genitori di altri bambini. L’ignoranza porta alla mancanza di gentilezza, all’intolleranza e al pregiudizio. Se le persone vengono messe al corrente di quello che sta passando tuo figlio, capiscono e si dimostrano molto più empatiche e comprensive. L’unico modo per portare le persone a pensare in maniera diversa è assicurarsi che capiscano la patologia”
Caterina, mamma di Fabio, 16 anni.